Regione antichissima della nostra bella Italia, la Sardegna ha una lunga e travagliata storia, fatta di dominazioni e conquiste spesso violente. Tra i tanti ad aver messo piede qui anche i Pisani. 

Quella di Pisa è stata un’importante Repubblica Marinara che, alleata con Genova, vantava intorno all’anno mille il dominio incontrastato del mar Tirreno. Riuscì a governare, su questa fetta di Sardegna di cui voglio parlarvi, fino alla prima metà del ‘300 – ovviamente l’interesse era collegato alla posizione strategica per i traffici commerciali nel tentativo di espandere il controllo in tutto il Mediterraneo.

Tra le tracce che i Pisani hanno lasciato del loro passaggio, la Basilica di Saccargia è decisamente la più spettacolare.

LA BASILICA DI SACCARGIA TRA STORIA E LEGGENDA

Visita alla Trinità di Saccargia SardegnaLa basilica di Saccargia, realizzata fra il 1116 ed il 1120 grazie all’opera dell’ordine Camaldolese, testimonia della passata dominazione ed è un raro esempio di stile romanico-pisano sull’isola. La leggenda vuole che sia stata edificata grazie alla cospicua donazione di Costantino I di Torres e della moglie Marcusa in seguito alla grazia, concessagli dalla Madonna, di avere finalmente degli eredi.

La struttura, armonica ed elegante, faceva in realtà parte di un grande complesso monastico di cui sono visibili i resti sul lato destro della basilica. Presenta una facciata realizzata con file di materiale calcareo dal colore bianco, alternate a basalto scuro; alcune arcate cieche sono infine decorate da intarsi e bacini ceramici colorati. Il portico è sorretto da colonne con capitelli finemente decorati con motivi zoomorfi.



Una curiosità per i più attenti: non lasciatevi sfuggire il dettaglio sul capitello di sinistra dove troverete scolpita una piccola mucca. Perché lo sottolineo? perché questa sembra ricondurre al nome della basilica. Un’altra leggenda legata a questo luogo racconta infatti di una ‘vacca pezzata’ che ogni giorno veniva da un lontano pascolo per offrire il proprio latte ai frati di un convento inginocchiandosi sul dorso, come fosse in atteggiamento di preghiera. Saccargia sembra effettivamente derivare dal Sardo “sa vacca arza” – la mucca dal pelo macchiato. Del resto la piana verdeggiante in cui è immersa si presta al pascolo animale.

visitare la basilica di SaccargiaMa se già l’esterno affascina con l’imponenza e la finezza dei dettagli, è impossibile perdere lo spettacolo che è custodito all’interno. La chiesa è costituita da un’unica navata e termina con tre absidi interamente affrescate. Quella centrale, la più grande, ospita un ciclo di affreschi ottimamente conservato: le figure sono ancora ben definite e i colori sgargianti. Una magnifica opera che è anche una rarità poiché ritenuta tra le poche in stile romanico ancora osservabili in Sardegna.

COME RAGGIUNGERE LA SS. TRINITÀ DI SACCARGIA

Raggiungere la basilica è cosa facile: siamo tra Codrongianos e Ploaghea soli 12Km da Sassari e circa un’ora di marcia da Olbia. La si raggiunge percorrendo la ss n°597 in direzione Olbia. La cosa veramente affascinante è che la basilica si trova in una piana letteralmente sperduta e immersa nel verde dei campi circostanti, questo fa si che la sua imponenza, data anche dal campanile alto circa 40mt, risulti ancor più evidente: è molto suggestivo vederla farsi sempre più grande mentre dalla strada ci si avvicina all’ingresso.

Il fatto che sia però in un certo senso isolata vi obbliga all’uso della macchina. Se non ne avete una vostra vi consiglio di noleggiarla in una delle città che vi ho menzionato o anche ad Alghero, che da qui dista circa 40min.

Una gita da non perdere, un salto nel lontano passato di questa travagliata Regione che vi lascerà, ne sono certa, senza fiato.

INFORMAZIONI UTILI

Il prezzo per accedere alla basilica è di 3,00€ – gratis per gli studenti e i minori di 18anni

Orari di apertura 9,00 – 18,00 / Da Ottobre a Marzo solo su prenotazione

Telefono +39 079.23.17.77 Ufficio del turismo di Sassari

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